I Carabinieri della Stazione CC di Belvedere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Siracusa – Ufficio del G.I.P., hanno tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di “Cavadonna” Incognito Alessandro, 41enne siracusano, pregiudicato, per le fattispecie delittuose di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. L’uomo, dal mese di ottobre del 2013 sino allo scorso maggio, ha attuato con sistematico sadismo reiterate vessazioni psicologiche nei confronti di una 26enne siracusana, che in quel periodo di tempo ha con lui convissuto dopo essere stata convinta di esserne la sorellastra, impedendole qualsivoglia contatto con la realtà circostante. Alla ragazza era proibito uscire, se non in compagnia del suo aguzzino, coltivare amicizie, relazioni sentimentali e persino cercare un’occupazione, rimanendo completamente isolata dalla società e definitivamente allontanata dalla sua famiglia di origine. Questa condizione di vuoto ed isolamento aveva finito per gettare la giovane in uno stato di totale assoggettamento e sudditanza nei confronti dell’Incognito, le cui minacce di morte, le umiliazioni, le aggressioni sia fisiche che verbali erano riuscite nell’intento di piegare la volontà della vittima, divenuta un oggetto di esclusiva proprietà, costringendola ad obbedirgli per il terrore di subire ulteriori maltrattamenti, pregiudizievoli alla sua incolumità. In un’occasione la ragazza trova la forza di scappare da una finestra e di trovare riparo da alcuni conoscenti ma, raggiunta dal suo carnefice, viene trascinata a forza sulla vettura e riportata a casa, presentandosi alcuni giorni dopo presso l’abitazione, con visibili segni di percosse, per ritirare alcuni effetti personali lì lasciati durante la breve fuga. La spirale di violenza termina nel mese di maggio 2014 allorquando la vicenda viene sottoposta ai Carabinieri della Stazione di Belvedere che, ricostruendone le singole drammatiche fasi, si preoccupano immediatamente di garantire l’incolumità della vittima trovandole rifugio in una sicura località protetta; in seguito, raccolgono gli elementi probatori a sostegno della richiesta di provvedimento cautelare avverso l’Incognito, puntualmente coordinati dalla Procura della Repubblica aretusea. Basti pensare che solo nel corso della querela raccolta, durante l’esposizione dei fatti la vittima ha ricevuto nove telefonate e ventitre messaggi minatori dal parte del suo aguzzino, intenzionato a scoprire si stesse nascondendo. Aguzzino che da ieri si trova in carcere; i Carabinieri di Belvedere lo hanno bloccato, dopo una breve resistenza, mentre si trovava alla guida di un’autovettura di proprietà di un netino, peraltro sprovvisto della patente di guida, mai conseguita, ed in possesso di un coltello (reati per i quali sarà deferito alla competente A.G.).
Belvedere. I Carabinieri arrestano un uomo per maltrattamenti in famiglia
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