La Gazzetta Siracusana

Centro sprar di Melilli, intervento dell’On. Sofia Amoddio

sofia amoddio

SIRACUSA – “Insieme all’On. Marika Cirone di Marco ho visitato lo Sprar di contrada a Spalla a Melilli riscontrando le identiche criticità che un anno prima, un’ispezione del Ministero ad opera del Servizio di Protezione per richiedenti asilo, aveva formalmente espresso”. Così Sofia Amoddio, deputato nazionale PD. “A distanza di un anno, il centro gestito dalla Cooperativa “Luoghi Comuni” non ha migliorato le molte criticità che erano state segnalate nella relazione ministeriale”.  “Ritengo – prosegue Amoddio – che una situazione di questo tipo non sia tollerabile, tanto più che il centro Sprar ha regolarmente ricevuto l’intero pagamento per l’anno 2014 e nonostante ciò il centro è utilizzato solo per 75 posti ordinari e contrariamente al progetto, non è in grado di assicurare l’accoglienza degli ulteriori 75 posti aggiuntivi”. “Il Centro non ha ancora garantito uno spazio comune di socializzazione se non una stanza spoglia con una tv ed una panca di legno con tre posti a sedere”. “Manca un piano pasti settimanale dal quale si possa  risalire ad un  menu  variabile che tenga conto delle usanze culturali e religiose degli ospiti presenti; manca un adeguato servizio di trasporto per oltre 70 persone ed è  assente perfino il frigorifero, richiesto ben un anno addietro, ove conservare frutta ed acqua fresca in concomitanza con il periodo estivo”. “Anche le professionalità non corrispondono esattamente a quelle indicate nel progetto”. “Auspico che il  Comune di Siracusa, titolare del progetto Sprar, vigili sull’effettivo ripristino delle condizioni abitative minime previste dal progetto nonché di seguire le raccomandazioni descritte relativamente all’equipe e ai servizi minimi offerti, attualmente non aderenti alle linee guida ministeriali, pena la decurtazione del punteggio attribuito e conseguente revoca totale o parziale del contributo”. “Per questo motivo ho presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno per metterlo a corrente dei fatti ed intraprendere le misure necessarie affinché l’ente gestore adempia alle prescrizioni impostegli”. “L’emergenza migranti è una questione molto delicata che impone grande impegno e massima trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici perché, come dimostrano le recenti inchieste giudiziarie, anche l’accoglienza si è trasformata in business”.

 

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