“Chiedi di Lucia”, a Siracusa si formano esercenti per una rete diffusa antiviolenza
SIRACUSA – Si è tenuto stamani, nella sede di Confindustria Siracusa, il primo degli incontri formativi previsti nell’ambito del progetto “Chiedi di Lucia!” promosso dalla Prefettura di Siracusa con il coinvolgimento di operatori economici, commercianti, artigiani, imprenditori e farmacisti.
L’iniziativa si inserisce entro la cornice del protocollo d’intesa “per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza di genere“, siglato lo scorso 14 febbraio tra la Prefettura, il Comune di Siracusa, la Procura della Repubblica, la Questura, l’Arma dei Carabinieri, l’Azienda sanitaria provinciale e le principali associazioni di categoria, segnatamente Confcommercio Siracusa, Confindustria Siracusa, Confesercenti Siracusa, Confartigianato Siracusa, Cna Siracusa.
Il progetto mira a rafforzare la rete territoriale antiviolenza per assicurare assistenza a vittime di violenza, stalking, persecuzioni, minacce. Attraverso l’affissione di una vetrofania sulle vetrine degli esercizi pubblici sarà segnalata l’adesione degli operatori economici all’iniziativa, che consentirà di offrire il supporto richiesto dalle vittime attraverso la domanda in codice “C’è Lucia?” e il conseguente avvio di un percorso di protezione.
Nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina, cui hanno partecipato 71 esercenti, aderenti alle associazioni di categoria firmatarie, è stata evidenziata l’importanza strategica del coinvolgimento della società civile nell’attività di prevenzione del fenomeno della violenza di genere.
“Attraverso la capillarizzazione sul territorio – evidenzia il prefetto Raffaela Moscarella – di operatori adeguatamente formati, che fungano da antenne in grado di intercettare i segnali di percolo, l’obiettivo è quello di agevolare l’emersione delle situazioni di criticità assicurando la tempestiva presa in carico delle vittime“.
I rappresentanti della locale Questura e del Comando provinciale dei Carabinieri hanno fornito un quadro d’insieme dell’impianto normativo previsto in materia, illustrando i principali segnali spia rivelatori delle differenti tipologie di violenza di genere e i rimedi, oltre che giudiziari, anche amministrativi cui dà origine la segnalazione, ai quali consegue la possibile attivazione di percorsi di recupero anche in favore dei soggetti maltrattanti.
Il contributo dell’Azienda sanitaria provinciale, partendo dall’approfondimento degli aspetti psico-sociali del fenomeno, si è focalizzato invece sull’operatività del codice rosa e sulle procedure di primo intervento a tutela delle vittime.
A conclusione, il prefetto Raffaela Moscarella ha voluto esprimere un sentito ringraziamento alle associazioni di categoria e ai numerosi operatori economici intervenuti, sottolineando come la sensibilità in tal modo manifestata costituisca “il valore aggiunto per la risoluzione di un tema oggi più importante che mai“, e ha auspicato che la rete territoriale antiviolenza possa “continuare a rafforzarsi attraverso l’adesione di un numero sempre maggiore di esercenti“.