Cronaca

Melilli, appalti pubblici, arrestati il sindaco Carta e un ex assessore. Coinvolti sindaco di Francofonte, dipendenti comunali e imprenditori

SIRACUSA – Stamani, personale della Polizia di Stato del commissariato di Priolo Gargallo, in collaborazione con le squadre mobili delle Questure di Siracusa ed Enna, su delega della Procura della Repubblica di Siracusa, ha eseguito misure cautelari coercitive ed interdittive adottata dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti di amministratori, pubblici dipendenti ed imprenditori, che risultano indagati a vario titolo, ognuno nell’esercizio delle rispettive funzioni, per ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio, in relazione alle procedure di affidamento di lavori e servizi da parte degli uffici del Comune di Melilli.

Misura cautelare degli arresti domiciliari nelle rispettive residenze a carico dell’attuale sindaco di Melilli, Giuseppe Carta (nella foto di repertorio), 34 anni, e di Sebastiano Elia, detto Stefano, 42 anni, all’epoca dei fatti assessore del Comune di Melilli.

Destinatario della misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Melilli e Francofonte, l’attuale sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini, 55 anni, all’epoca dei fatti contestati vicedirigente del II settore del Comune di Melilli.

Disposta la misura cautelare della sospensione dal pubblico impiego per la durata massima prevista dalla legge a carico di: Saraceno Reginaldo, nato a Melilli il 9/5/1965, dipendente del Comune di Melilli; Cazzetta Giulia, nata a Melilli il 9/8/1960, dipendente del Comune di Melilli, con incarico di responsabile del II settore “servizi scolastici, culturali, sportivi, socio-educativi e ricreativi”.

Misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale a carico di: Vecchio Marilena, nata ad Augusta il 21/6/1972, imprenditrice, rappresentante legale dell’impresa di trasporti “Vecchio srl”; Franchino Sebastiano, nato Siracusa il 5/3/1979, imprenditore; Zuccalà Giovanni, nato a Pietraperzia (Enna) il 29/6/1938, imprenditore, amministratore unico dell’impresa “Zuccalà Travels srl”; Biondi Franco, nato a Centuripe (Enna) il 7/1/1960, imprenditore, rappresentante legale della ditta “Euroviaggi di Biondi Franco sas”.

All’indagine è stato dato, convenzionalmente, il nome di “Operazione Muddica”, con riferimento alle espressioni dialettali “muddica” o “muddicuni” (ovvero mollica e mollicone) utilizzate dai principali indagati per individuare il presunto beneficio ottenuto grazie alle loro condotte.

All’esito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, dirette dal sostituto procuratore Tommaso Pagano ed eseguite, dal mese di marzo al mese di novembre del 2018, dagli investigatori del commissariato di pubblica sicurezza di Priolo Gargallo, con l’utilizzo di metodologie investigative sia di tipo tradizionale che tecniche, è emersa una presunta “organizzazione particolarmente complessa ed efficace messa in opera dal sindaco Carta e dall’assessore Elia, in particolare, con lo scopo di “gestire” in modo arbitrario e per il soddisfacimento di interessi particolari le procedure amministrative finalizzate all’affidamento a privati di servizi e lavori da parte degli uffici comunali”. Le indagini compiute hanno, così, consentito di ipotizzare a loro carico la commissione di più delitti contro la pubblica amministrazione e la pubblica fede.

Le risultanze investigative hanno fornito elementi da cui desumere come ai “vertici” della presunta organizzazione vi fossero il sindaco di Melilli Carta Giuseppe e l’assessore Elia Sebastiano, nei cui confronti, infatti, il Gip ha adottato le misure cautelari più gravi, di tipo coercitivo, cui oggi è stata data esecuzione, ritenendo, peraltro, i due “gravemente indiziati del delitto di associazione a delinquere previsto dall’art. 416 c.p., in concorso con il pubblico dipendente Saraceno”.

All’interno del presunto sodalizio, gli inquirenti hanno individuato nel sindaco Carta il “promotore e capo del consesso organizzato per sfruttare in modo costante il potere connesso al suo ruolo politico ed a quello di Elia, in modo da influenzare la scelta dei soggetti imprenditoriali selezionati come contraenti del Comune, esercitando pressioni sui vari dirigenti preposti alle procedure di selezione del contraente o di affidamento diretto affinché riducessero fittiziamente, attraverso la scomposizione in più affidamenti, l’importo degli appalti, in modo da eludere le procedure più rigorose previste dalla normativa vigente, invitassero alle selezioni ditte e imprese da loro indicate e, in caso di affidamento diretto, aggiudicassero l’appalto alla ditta da loro indicata”.

Viene contestato inoltre, in alcune circostanze, il “raggiungimento di veri e propri accordi collusivi, con la complicità ed il concorso necessario degli imprenditori privati, per indirizzare lo svolgimento delle procedure negoziali di scelta del contraente verso la conclusione desiderata dagli indagati”.

Ritenute emblematiche, in questo senso, alcune vicende emerse nel corso delle indagini, come quella relativa all’affidamento all’imprenditore Franchino Sebastiano di alcuni interventi di manutenzione, in cui “determinante” sarebbe risultato l’intervento del sindaco Carta, che avrebbe “favorito, altresì, il pagamento di una fattura artificiosamente “gonfiata” o altra relativa al servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell’obbligo”. Al riguardo, gli investigatori hanno ricostruito che “il servizio sia stato dapprima affidato, direttamente e senza alcuna procedura di selezione, all’impresa della Vecchio, che, poi, grazie all’accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, ha continuato di fatto a prestarlo, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte e sebbene la Vecchio non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge, il tutto seguendo le indicazioni e le direttive dell’assessore Elia, che, sfruttando il potere persuasivo connesso al suo ruolo politico, istigava le condotte delittuose, agevolandole attraverso indebite pressioni e interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva competenza dei dirigenti preposti”.

Tra le ipotesi degli inquirenti, anche un presunto “accordo corruttivo tra il sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale, la quale, supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la promessa di una convenzione con il Comune di Melilli, avrebbe promesso al primo cittadino l’assunzione di persone da lui indicate”.


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