Noto, maxi sequestro Gdf a una famiglia di “caminanti”


NOTO – La Guardia di Finanza di Siracusa, a seguito di un’accurata analisi del contesto socio-economico della provincia e nell’ambito di attività di servizio finalizzata all’effettuazione di investigazioni economico-patrimoniali, con la conseguente applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, ha sottoposto a sequestro beni per un valore di oltre 840 mila euro.
Le complesse indagini economico patrimoniali sono state intraprese d’iniziativa dalle Fiamme Gialle e coordinate dal Procuratore Capo dott. Francesco Paolo Giordano e dirette dai Sostituti Procuratori dott. Vincenzo Nitti e dott. Andrea Palmieri e hanno consentito di sviluppare dati e notizie richieste a diverse Autorità Giudiziarie, Istituti di credito e Assicurazioni riuscendo a ricostruire il cospicuo patrimonio finanziario ed immobiliare accumulato da due coniugi, appartenenti alla comunità dei “camminanti” o “caminanti” in dialetto siciliano. Secondo quanto comunicato dalla Finanza, si tratta di Fiaschè Antonino di anni 36 e Fiaschè Maria di anni 34, residenti a Noto, senza fissa occupazione, che nell’arco di qualche anno sarebbero riusciti ad accumulare un patrimonio di oltre 840 mila euro frutto di numerose attività delittuose.
Gli accertamenti hanno permesso di avanzare al Tribunale di Siracusa la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali in attuazione del “Codice Antimafia” che in presenza di specifici presupposti soggettivi (pericolosità sociale del soggetto desunta dai suoi numerosi precedenti, carichi pendenti e condanne per i reati di truffa e porto abusivo di armi) e oggettivi (sproporzione tra redditi e patrimonio accumulato) consentono di sequestrare, in vista della successiva confisca, i beni del soggetto proposto nella fattispecie sconosciuti al fisco.
Il Fiaschè rientra tra “coloro che debba ritenersi sulla base di elementi di fatto siano dediti a traffici delittuosi e per condotta e tenore di vita vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose”.
È ritenuto socialmente pericoloso in quanto avrebbe commesso un numero cospicuo di reati, tra cui la ben nota “truffa dello specchietto”, risse, porto d’armi in assenza di autorizzazioni, furti, violazioni di sigilli e alle misure di prevenzione personali, in diverse parti d’Italia e in particolare nelle province di Milano, Pavia, Bologna, Ancona, Fermo, Pescara, Macerata, Avellino, Taranto, Lecce, Brindisi, Matera, Potenza, Catania e Messina.
La Guardia di Finanza ha dimostrato come i soli redditi dichiarati dal proposto, per lo svolgimento saltuario dell’attività di bracciante agricolo, non sarebbero stati sufficienti al sostentamento minimo del nucleo familiare, né tantomeno a giustificare gli acquisti e gli investimenti effettuati dall’interessato negli anni oggetto d’indagine, dal 1998 al 2016.
Gli investigatori hanno così potuto ritenere che i beni sequestrati fossero stati nel tempo acquisiti con i proventi delle numerose attività illecite poste in essere dal Fiaschè in tutta Italia, per le quali lo stesso è stato destinatario di molteplici e reiterati provvedimenti di divieto di ritorno nei Comuni ove è solito compiere i propri piani criminosi.
L’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati consente di colpire i soggetti pericolosi nel cuore dei propri interessi economici e di restituire alla collettività i beni accumulati.
I finanzieri della Tenenza di Noto, nelle ultime ore, hanno dato esecuzione al sequestro in applicazione della misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Siracusa a firma della dott.ssa Alessandra Gigli, della dott.ssa Concetta Zimmitti Giudice e del dott. Mario Santoro.