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Nuovo ospedale di Siracusa, il Rtp presenta ricorso al Tar contro la revoca della progettazione

SIRACUSA – Un ricorso al Tar del Lazio contro la revoca dell’incarico di progettazione e direzione lavori, promosso dal Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp), con mandatario lo Studio Plicchi di Bologna, che vinse il concorso di idee e che ha presentato il progetto di fattibilità tecnico-economica (vedi immagine di copertina).

Nuovo colpo di scena nella travagliata vicenda per la realizzazione del Nuovo ospedale di Siracusa, dopo il provvedimento di revoca disposto dal prorogato commissario straordinario ad acta, il prefetto Giusi Scaduto, e la recente pubblicazione di un’indagine di mercato per la definizione di una procedura negoziata finalizzata all’acquisizione della progettazione definitiva per appalto integrato (sul modello che sarebbe stato applicato per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova), con scadenza il prossimo 9 febbraio.

Qui di seguito la nota fatta pervenire alla stampa dal Rtp.

Il Raggruppamento temporaneo di professionisti – con capogruppo lo Studio Plicchi di Bologna e composto da Studio Plicchi Srl, Milan Ingegneria SpA, Areatecnica Srl, Sering Ingegneria Srl e Ava Arquitectura Tecnica Y Gestion SL – annuncia di aver presentato ricorso al Tar del Lazio contro la revoca dell’incarico di progettazione e direzione dei lavori relativo al Nuovo Complesso Ospedaliero della Città di Siracusa.

Nel ricorso, l’Rtp respinge fermamente ogni addebito rispetto ad inadempienze e ritardi nella presentazione del Progetto di fattibilità tecnico economico (Pfte), che è stato realizzato in regime di esecuzione in via d’urgenza, rispettando i desiderata e le scadenze richieste della Stazione Appaltante tanto che il Pfte completo è stato oggetto di approvazione e validazione, senza riserve, da parte di tutti gli enti e soggetti competenti che ne hanno anche evidenziato l’alta qualità.

Tra le mancanze di cui l’Rtp viene ingiustamente accusato nel decreto di revoca, c’è anche quella di non essere disponibili a procedere alla progettazione definitiva quando invece – nonostante la mancata stipula da parte del Commissario del contratto previsto dal bando e i numerosi solleciti trasmessi in proposito, ma nel rispetto della buona fede – è stata predisposta ad uso della struttura commissariale una buona parte di questa attività (comprese le indagini geologiche, geotecniche, geotermiche e ambientali svolte e già ultimate a totale carico del Rtp, funzionali proprio alle fasi di progettazione definitiva ed esecutiva).

Appare quindi, ancor più evidente, come l’intento dichiarato dal Commissario di accelerare i tempi attraverso la revoca dell’incarico all’Rtp e la pubblicazione di un nuovo bando sia assolutamente mistificatorio della realtà dei fatti. Non è poi minimamente accettabile che, nella premessa del nuovo bando, si leda così esplicitamente la reputazione dell’Rtp arrecando gravissimi danni di immagine, professionali ed economici.

“Tale nuovo bando, infatti, unitamente ad ulteriori fattori di chiara incongruenza presenti nel testo, è stato già impugnato e sarà oggetto di verifica di legittimità. Se il giudice confermerà la tesi del Rtp, la nuova procedura concorsuale sarà considerata illegittima“.

Per ricostruire quanto avvenuto nel mese in corso, ricordiamo che lo scorso 17 gennaio, il commissario straordinario per l’opera, il prefetto Giusi Scaduto rendeva noto, in merito al “provvedimento commissariale del 13 gennaio 2023 con cui è stata disposta la decadenza dall’affidamento della progettazione del Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) con mandatario lo studio Plicchi di Bologna“, che “l’interruzione del rapporto con l’Rtp era un atto dovuto in considerazione delle finalità acceleratorie – ribadite dal Legislatore con il D.l. n. 198 del 30.12.2022 che ha prorogato di un ulteriore anno il regime commissariale e, dunque, la facoltà derogatoria con i soli limiti fissati dall’art. 42 bis del D.l. 8 aprile 2020, n. 23 – nonché atto conclusivo di una lunga interlocuzione formale in cui l’operatore economico ha più volte ribadito la volontà di non avviare la progettazione definitiva per ragioni che sono state respinte dall’Amministrazione“.

Tale sopravvenuta circostanza ha imposto – precisava – la ricerca immediata di soluzioni alternative per non rallentare la realizzazione del nuovo nosocomio che proseguirà con la necessaria celerità, grazie alle deroghe consentite dalla legge e alla luce della comunicazione dell’Assessorato regionale della salute sull’intervenuto Accordo di Programma con lo Stato sul finanziamento dell’opera per 200 milioni di euro, nell’ambito dei fondi disponibili per l’edilizia ospedaliera (art. 20 L 67/1988)“.

A breve, pertanto, sarà espletata una procedura per la selezione di un nuovo soggetto cui affidare la redazione del progetto definitivo (Pd) – annunciava il commissario straordinario prefettizio – essendo stato acquisito ed approvato il Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) – già autorizzato in variante urbanistica dall’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente il 27 aprile 2022, ai sensi dell’art. 7 della LR 65/81 – ed essendo state regolarmente avviate le procedure espropriative. Per la progettazione esecutiva (Pe) e l’esecuzione dei lavori, si farà ricorso all’appalto integrato in modo da imprimere quell’accelerazione voluta dal Legislatore, con l’auspicio che non solo la pubblica amministrazione ma, altresì, gli operatori economici che saranno individuati facciano la loro parte per realizzare un’opera che la collettività siracusana attende da tempo“.

Tengo a sottolineare, infatti, che la grande sinergia istituzionale con la Regione e le Amministrazioni del territorio – concludeva il prefetto Scaduto – ha sinora permesso di concludere ciascuna fase procedimentale autorizzativa (compresa la variante urbanistica) in meno di 30 giorni nonché di arrivare al finanziamento dell’intervento che non può essere messo a rischio per il mancato inizio dei lavori“.


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