Cronaca

Portopalo, area con un villaggio turistico in costruzione sequestrata dalle Fiamme Gialle

PORTOPALO DI CAPO PASSERO – Un’estesa area di circa 33.000 metri quadrati, sulla quale è in corso di realizzazione un imponente villaggio turistico composto da 52 villette, è stata sottoposta a sequestro dalla Guardia di Finanza di Siracusa, su disposizione della Procura della Repubblica aretusea.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo dott. Francesco Paolo Giordano e dirette dai sostituti procuratori dott. Tommaso Pagano e dott. Salvatore Grillo, hanno consentito di raccogliere precisi e puntuali elementi di reato a carico di M.G. e T.F., che nella loro qualità di procuratori della società Capopassero S.r.l., con sede in Palermo, al fine di ottenere la concessione edilizia per la realizzazione dell’importante progetto, avrebbero tratto in “inganno” il Comune di Portopalo di Capo Passero presentando una polizza fideiussoria falsa.

I due procuratori della società sono indagati per i reati di truffa (articolo 640, comma 2, del codice penale) e per le violazioni penali al Testo Unico per l’Edilizia (articolo 44, comma 1, lettera b, del D.P.R. n. 380 del 2001).

Il sequestro, disposto dal gip Michele Consiglio, è scattato al termine di una complessa e delicata attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle netine consistente nell’esame di copiosa documentazione e nell’assunzione di sommarie informazioni da persone informate sui fatti.

Secondo gli investigatori, il documento, oltre a non essere valido, è stato emesso presumibilmente da una società finanziaria operante su tutto il territorio nazionale, a sua volta cancellata dall’elenco degli intermediari finanziari della Banca d’Italia e già finita, nel corso dell’anno 2016, nella rete dei controlli della Guardia di Finanza di Milano, con un’operazione che ha portato all’arresto di 15 persone.

La polizza fideiussoria è stata analizzata dai militari della Tenenza Noto con l’ausilio di una perizia calligrafica sulle firme, che ha permesso di accertare la non genuinità del documento. Sempre secondo gli investigatori, lo stesso documento sarebbe stato utilizzato dai rappresentanti della società costruttrice del complesso immobiliare al fine di “garantire” il Comune per un importo di oltre 500.000 euro che lo stesso Ente avrebbe potuto richiedere a seguito di inadempienze e/o danni arrecati dalla società proprietaria dell’area nel corso della realizzazione delle opere edilizie autorizzate.


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