SIRACUSA – Sta entrando sempre più nel vivo il processo che vede imputati per omicidio pluriaggravato dinanzi alla Corte di assise di Siracusa i priolesi De Simone Christian, di 35 anni, De Simone Roberto, di 28, e Greco Davide, di 30, accusati di aver teso un agguato mortale, il 4 dicembre 2016, all’allora ventiquattrenne Alessio Boscarino.
Sui movimenti del terzetto dei presunti autori dell’omicidio, la notte tra il 3 e il 4 dicembre di due anni fa, stamani la Corte di assise ha sentito la relazione del perito Fabio Tirella. Questi, avendo esaminato le videoriprese di alcune telecamere di sorveglianza poste lungo alcune vie centrali di Priolo, ha potuto ricostruire solo la prima parte del tragitto compiuto a piedi dai tre imputati.
Che cosa sia effettivamente avvenuto dopo che i tre scompaiono nel buio, pochi minuti prima del mortale agguato in danno del Boscarino (consumato a circa trecento metri di distanza, in via Tasso) non è dato sapere, in quanto non vi sono altre videoriprese utilizzabili.
Secondo gli inquirenti, i fratelli De Simone, spalleggiati dal Greco, quella sera avrebbero prima aggredito il Boscarino nei pressi di un pub a San Focà e, dopo qualche ora, lo avrebbero raggiunto nei pressi della sua abitazione, inseguendolo e colpendolo mortalmente con tre colpi di pistola. Il movente, secondo l’accusa, andrebbe ricercato nella dura contrapposizione e nei contrasti tra gruppi rivali e concorrenti sulle “piazze” dello spaccio di droga a Priolo.
I tre imputati, tuttora detenuti in carcere e che si protestano innocenti, hanno affidato la loro difesa agli avvocati Sebastiano Troja, Antonio Zizzi e Puccio Forestiere. La madre del giovane ucciso si è costituita parte civile con il patrocinio dell’avvocato Domenico Mignosa.
La prossima udienza è stata fissata per l’11 settembre allo scopo di escutere, quali testi del pm, quattro poliziotti del commissariato di Priolo.