Raffineria Isab Lukoil di Priolo a rischio chiusura. Musumeci a Draghi: “Scongiurare catastrofe sociale”


SIRACUSA – “Sulla Raffineria Isab dell’area industriale di Siracusa serve chiarezza. Il governo Draghi ci dica finalmente cosa intende fare del più importante polo energetico dell’Isola”. È l’appello a “scongiurare una catastrofe sociale” che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ha rivolto al premier Mario Draghi e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, sulla scorta del paventato rischio di chiusura della raffineria di Priolo (nella foto di repertorio).
Lo scenario “catastrofico” viene evocato da diverse settimane per il possibile inasprimento delle sanzioni internazionali alla Russia e la stretta sul petrolio russo, che, a seguito della “ostilità” del sistema creditizio nei confronti delle aziende collegate alla Russia, costituisce ormai il totale del greggio che arriva allo stabilimento di Priolo.
Gli impianti di raffinazione del petrolio, nonché di gassificazione e cogenerazione di energia elettrica, sono stati acquistati nel 2013, quando erano di proprietà Erg, da parte dell’azienda di diritto italiano Isab Srl controllata dalla svizzera Litasco Sa, a sua volta controllata dalla russa Lukoil, il cui fondatore e numero uno Vagit Alekperov si è dimesso nei giorni scorsi.
“Ogni scelta che il governo nazionale vorrà adottare – aggiunge il governatore Musumeci – non può prescindere da una serena e attenta valutazione degli effetti che ne deriverebbero, in termini economici e sociali. Parliamo di centinaia di imprese e di migliaia e migliaia di lavoratori, tra diretto e indotto. Chiedo quindi al ministro Giorgetti, del quale conosco sensibilità ed equilibrio, di coinvolgere presto la Regione e le rappresentanze datoriali e sociali per un confronto che non porti ancora una volta la mia Isola a pagare un costo non più sostenibile”.