Sede Autorità di sistema portuale torna da Catania ad Augusta. Schermaglia a distanza Bianco-Di Pietro


AUGUSTA – La sede dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale tornerà ad Augusta. Con sentenza del 5 dicembre, il Tar di Catania ha infatti dichiarato “l’intervenuta cessazione della materia del contendere”, quindi senza entrare nel merito, sul ricorso proposto da Assoporto Augusta (affiancata dai comuni di Augusta, Priolo e Melilli) avverso il decreto firmato dall’allora ministro Delrio a fine gennaio dello scorso anno (pubblicato soltanto a luglio) che trasferiva la sede per due anni a Catania, su richiesta motivata del governatore regionale Crocetta.
Tutto come previsto dal 31 ottobre, quando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), con una lettera all’Avvocatura dello Stato, firmata da Gino Scaccia, capo di gabinetto dell’attuale ministro Toninelli, ha comunicato che “l’intendimento è quello di mantenere la sede dell’Autorità portuale presso la sede individuata dal decreto legislativo” dell’agosto 2016, quando cioè si istituivano le sedi delle nuove Adsp nei porti “core”, requisito tecnico che faceva ricadere la scelta su Augusta e non su Catania.
Esulta Assoporto Augusta, l’associazione di operatori portuali augustani presieduta da Marina Noè, la quale dichiara: “Ringraziamo la città di Augusta che ha saputo combattere questa battaglia, un ringraziamento agli avvocati Giovanni Randazzo, Marco De Benedictis e Gaetano Spitaleri, che ci hanno supportato, i sindaci di Augusta, Priolo e Melilli, che hanno preso posizione e condiviso il ricorso, ai parlamentari che hanno accolto l’invito di Assoporto Augusta di portare la questione all’attenzione del nuovo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che, a differenza del suo predecessore, ha deciso di ripristinare la legalità”.
Un’esultanza espressa dal sindaco Cettina Di Pietro ieri in tarda serata, affermando che “il Tar di Catania (…) ha fatto giustizia confermando Augusta quale sede naturale dell’Autorità di sistema portuale e ripristinando la legalità rispetto ai tentativi di sopruso, verso la nostra città, da parte di certa politica”.
Mentre sul fronte etneo, qualche ora prima, l’ex sindaco Enzo Bianco dalla sua pagina social aveva lanciato una dura invettiva: “Stento a crederci! Pare abbiano deciso di spostare l’Autorità portuale della Sicilia orientale da Catania ad Augusta. Incomprensibile! Neanche nel peggio della Prima Repubblica una violenza del genere! Catania è Città metropolitana, dotata di un sistema infrastrutturale tra i più importanti del Paese”. Con un successivo passaggio che alludeva ad una strategia che sarebbe stata condivisa con Augusta: “Avevamo raggiunto un’intesa equilibrata. Con Augusta. Pienamente in equilibrio con Augusta e con il Sindaco. Senza penalizzare nessuno. Per stringere un’alleanza con tutto il Sud Est Sicilia (Camera di commercio, Porti, Aeroporti, Università, Zes), per dare forza alla realtà più dinamica della Sicilia”.
Non ha tardato ad arrivare la replica del sindaco Di Pietro, affidata a un commento pubblico sulla stessa pagina social dell’ex primo cittadino catanese: “Gentile ex collega, nessuna intesa sullo spostamento della sede e resto allibita leggendo questo post. Se intesa ci fosse stata, non avremmo certo, come comune, impugnato il Decreto dell’ex ministro Delrio! Abbiamo solo collaborato nell’attesa che la giustizia facesse il suo corso! Sa bene che l’unico porto ad avere i requisiti era ed è Augusta, quale porto core e solo grazie ad un “artificio” la sede era stata assegnata provvisoriamente per due anni a Catania. L’efficacia del Decreto era stata già bloccata e la sede, pertanto, ex lege era Augusta – ha sostenuto infine il sindaco Di Pietro – Solo oggi, grazie alla pronuncia nel merito, abbiamo spazzato via un decreto che era viziato all’origine. Continueremo a lavorare serenamente anche dopo questa pronuncia, come del resto abbiamo fatto finora, nell’esclusivo interesse del territorio, senza prevaricazioni di natura politica”.
(Nella foto: il porto di Augusta)