Siracusa, Carta Rei per il reddito di inclusione, segnalate criticità nelle procedure
SIRACUSA – Da qualche tempo sono iniziate le procedure per la consegna della Carta Rei, lo strumento che consente ai meno abbienti di godere del reddito di inclusione. È una carta di pagamento, molto simile alle carte prepagate, sulla quale il Comune tramite l’Inps erogherà l’importo, fino a 534 euro, spettante alle famiglie che posseggano i requisiti (almeno uno dei due seguenti: soglia Isee fino a 6.000 euro, soglia Isre fino a 3.000 euro).
Una misura che dal prossimo anno dovrebbe integrarsi o essere sostituita dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza, fino a 780 euro, nuove misure contenute nel disegno di legge di bilancio del governo Conte.
“Ma ci sono rischi concreti che il meccanismo per l’accreditamento delle somme possa incepparsi”, teme la capogruppo consiliare di Cantiere Siracusa, Chiara Catera, in riferimento alla procedura di consegna ed accoglimento della domanda per la Carta Rei al Comune, che “dovrebbe avvenire in soli 20 giorni – ricorda – necessari per ottenere il riconoscimento del diritto”.
Ma per la capogruppo Catera “l’iter è molto lento e a tratti bloccato: il cittadino è costretto a presentare la richiesta Carta Rei al protocollo generale che, a sua volta, la trasmette al servizio Politiche sociali”. “Perché non bypassare questo step, agevolando i cittadini a presentare la domanda in un luogo più facilmente raggiungibile accorciando i tempi?”, propone.
La capogruppo consiliare segnala ulteriori criticità nell’iter di consegna: “Non c’è una comunicazione chiara tra Comune ed Inps: l’uno aspetta l’altro senza capire il perché di lunghi silenzi. Il Comune, una volta completata la pratica, la trasmette telematicamente all’Inps, che la trasmetterà a Palermo, che la comunicherà a Roma. Se in questo frangente si dovessero riscontrare delle anomalie nella pratica, non vengono comunicate al Comune e l’iter si blocca. Invece, quando procede per il verso giusto, il cittadino dovrà ritirare la propria Carta Rei direttamente alle Poste; il pin invece, lo riceverà in un secondo momento, se non sbaglieranno l’indirizzo di consegna, direttamente a casa. Purtroppo si sono verificati casi in cui l’indirizzo era sbagliato, perciò il cittadino in possesso di Carta Rei non ha potuto utilizzarla perché non in possesso del proprio pin”.
“Si comprende bene – conclude Catera – che i 20 giorni previsti diventano mesi; addirittura, pur avendo i requisiti, l’esito non è sempre positivo privando così il cittadino di un diritto. Sarebbe il caso di definire meglio tutta la materia creando un tavolo tecnico tra Comune e Inps in modo da trovare una soluzione adeguata”.
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