SIRACUSA – Una tettoia di uno stabile in amianto frantumato in più parti accanto alla chiesa di San Paolo nel cuore di Ortigia e a pochi metri dal tempio di Apollo, ed il parroco don Rosario Lo Bello insieme al consiglio pastorale della parrocchia hanno deciso la chiusura della chiesa fin quando non verrà rimosso l’amianto.
Una decisione forte, ma dovuta a motivazioni di sicurezza per la salute dei fedeli, come ci ha spiegato don Lo Bello. “In primavera abbiamo scoperto che uno stabile, limitrofo alla chiesa San Paolo Apostolo – ha detto il parroco don Rosario Lo Bello – era ricoperto da un tetto in amianto grande più di 30 metri quadrati e in più parti frantumato. Inoltre l’acqua delle precipitazioni cola da questo tetto fino ai tetti dell’oratorio e dei saloni parrocchiali, alle nostre grondaie che giungono fino al piccolo cortile della parrocchia”.
Don Lo Bello ha anche avanzato una formale richiesta per la bonifica del sito. “Abbiamo più volte inviato tramite legale la richiesta ai proprietari di togliere l’amianto – ha spiegato don Lo Bello – in ultimo, più di un mese fa, i vigili urbani hanno fatto una perizia, dichiarando nel verbale che il tetto andava rimosso. Tuttavia l’amianto frantumato è ancora lì. Reputiamo che la sua presenza soprattutto quando c’è vento, costituisca per i tanti ragazzi della parrocchia, per nostri bambini, per gli anziani, per tutta la zona limitrofa, un grave rischio per la salute. Pertanto la chiesa di San Paolo Apostolo rimarrà chiusa finché non si provvederà alla rimozione di tale pericolo”.
Si registra l’intervento del coordinatore regionale dell’Ona, l’Osservatorio nazionale sull’amianto, Calogero Vicario. “Abbiamo sollecitato più volte il Comune ad effettuare una mappatura completa degli edifici con presenza di amianto da rimuovere – ha detto Vicario –, è il primo passo per una sensibilizzazione vera e per l’applicazione di quella legge che resta ancora in attesa di produrre i suoi effetti. Invece il Comune non ha tenuto in considerazione le nostre richieste ed a muoversi sono i privati”.