Siracusa, diritti disabili, le proposte della “20 novembre 1989” sul tavolo della giunta Italia
SIRACUSA – Un incontro richiesto da Sebastiano Amenta, vicepresidente nazionale dell’associazione “20 novembre 1989” onlus, all’amministrazione comunale di Siracusa per discutere su alcune proposte volte a migliorare la vita delle persone con disabilità nel capoluogo aretuseo.
Si è tenuto, lo scorso 26 aprile, negli uffici dell’assessorato ai Lavori pubblici, con il vicesindaco Edy Bandiera, gli assessori Teresella Celesti e Marco Zappulla.
Da una nota diramata dall’associazione a margine del confronto, si apprende che le proposte portate al tavolo istituzionale hanno riguardato: “tariffe agevolate per i possessori di disability card per accesso nei luoghi pubblici del territorio siracusano, ad esempio Teatro greco, musei, stadio tramite convenzione tra il Comune di Siracusa e gli enti sopracitati; percorsi mirati per inclusione professionale con progetti pilota che coinvolgano le attività del territorio della città attingendo a fondi regionali volti ad avviare nel mondo del lavoro ragazzi con disturbi dello spettro autistico, sindrome di Down; attuazione e attivazione del progetto di vita ex art. 14 legge 328; attuazione del Pei per assistenza specialistica scolastica, attenersi scrupolosamente al piano educativo; agricoltura sociale; app per parcheggi disabili in caso di occupazione dello stallo dal non avente diritto: l’utente tramite app segnala la macchina direttamente ai vigili urbani, in modo da disincentivare questo mal costume; attivazione di un diurnato magari coinvolgendo associazioni del territorio: terminato il percorso scolastico per questi ragazzi non esiste più una vita sociale“.
“Queste iniziative – riferisce Amenta – rappresentano un passo importante verso la creazione di una comunità più inclusiva e accessibile per tutti. Gli assessori hanno espresso il loro pieno sostegno e si impegnano a lavorare per la realizzazione di questi progetti. Certo che le tematiche trattate verranno prese in considerazione, per iniziare a dare un pò di serenità alle famiglie e dignità ai ragazzi che hanno tanta voglia di essere al centro della vita sociale e lavorativa, per una prospettiva di vita indipendente“.
