Siracusa, disabili gravi in casa per misure anti-coronavirus, associazione si appella al sindaco. “È saltato ogni equilibrio”
SIRACUSA – “Mai come in questi giorni drammatici, i bambini disabili gravi hanno necessità di poter uscire da casa. È saltato ogni equilibrio raggiunto a forza di enormi sacrifici. La scuola è stata fondamentale per scandire il fluire del tempo, dando un senso alla difficile vita dei minori e delle loro famiglie”.
Con queste premesse per l’emergenza Coronavirus, Sebastiano Amenta, vicepresidente nazionale dell’associazione “20 novembre 1989”, chiede a gran voce al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, di emanare un avviso che permetta ai disabili gravi e a un loro caregiver la possibilità quotidiana di accompagnare la persona per “brevi passeggiate, nel rispetto dei decreti emanati dal governo e senza abusare o creare assembramenti”.
Ad oggi nel capoluogo non sarebbe ancora consentito, mentre in altri comuni della provincia i sindaci hanno provveduto in risposta all’appello di Amenta.
Il vicepresidente dell’associazione, nei giorni scorsi, ha scritto una missiva ai sindaci della provincia per chiedere di farsi portavoce e magari emanare un avviso che dia “piccoli gradi di libertà a chi è affetto da patologie psichiche gravi”. Tra i comuni che hanno dato seguito all’appello, come rende noto l’associazione, si annoverano già Augusta, Carlentini, Francofonte, Lentini, Melilli, Sortino.
“Per un paziente autistico, la passeggiata quotidiana è un elemento fondamentale – ribadisce Amenta – per evitare le frequenti difficoltà relazionali. Sono tante le famiglie che, nel silenzio dignitoso della propria esistenza, aspettano con ansia questo gesto di civiltà e considerazione”.
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