Siracusa, Italia viva esce dalla giunta Italia: preannunciate le dimissioni degli assessori
SIRACUSA – “Recentemente, il sindaco Italia ci ha preannunciato la necessità di una verifica dell’azione amministrativa in vista di una sua eventuale ricandidatura ma oggi per noi, alla luce di quanto fin qui sostenuto, non sussistono le condizioni per sostenere tale eventualità. Continuando quindi con il senso di correttezza e con la coerenza che ha contraddistinto la nostra azione, riteniamo utile per tutti interrompere questa esperienza, sperando che questo gesto possa rappresentare per il sindaco Italia lo scossone necessario per un autentico rilancio dell’azione amministrativa, nell’esclusivo interesse di tutti i siracusani”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Alessandra Furnari e Tiziano Spada, coordinatori provinciali di Italia viva, preannunciando così l’uscita degli assessori espressione del partito renziano dalla giunta guidata da Francesco Italia (nella foto di repertorio, ndr).
Non è ancora chiaro, non venendo esplicitato nel comunicato, quanti assessori si dimetteranno. I tre amministratori riferibili all’area renziana sono Alessandro Schembari, Cosimo Burti e Sergio Imbrò. [Aggiornamento ore 13,30] In un successivo comunicato di Palazzo Vermexio si rende noto che “gli assessori Cosimo Burti e Alessandro Schembari hanno formalizzato stamattina, intorno alle 11, le loro dimissioni dalla Giunta nella mani del segretario generale, Danila Costa. Le loro deleghe (Burti si occupava di Sviluppo economico e competitività, Agricoltura, Pesca, Mercati e fiere, Tutela animali e fauna urbana e Servizi sanitari; Schembari di Turismo, Servizi demografici, Municipalità, Cimitero, Sistemi informativi e Statistica), tornano per adesso sotto la competenza del sindaco, Francesco Italia”.
“Nel corso dell’ultimo anno – affermano nella nota i coordinatori provinciali di Italia viva – abbiamo continuato a sostenere il sindaco Italia provando a dare il nostro contributo nell’esclusivo interesse della città, con la speranza che i temi da noi considerati centrali, come ad esempio la tutela delle fasce deboli, il mantenimento dei livelli occupazionali, il funzionamento della macchina amministrativa tornassero al centro del dibattito e dell’attenzione dell’amministrazione”.
“Abbiamo provato a rendere organico il nostro punto di vista e abbiamo detto la nostra sui temi da noi considerati centrali – aggiungono – ma è ormai evidente l’entità dello scollamento tra le esigenze reali e le scelte amministrative compiute, basti guardare alle vicende della definizione della pianta organica, da noi più volte criticata in quanto non funzionale alla realtà della macchina amministrativa, o la scelta sul modello di gestione dell’Ati, fatta in antitesi alle posizioni espresse dalle componenti politiche, senza dimenticare le posizioni assunte sul servizio idrico che per noi non tengono in nessun conto i giusti investimenti e la tutela del personale”.
“Tuttavia – ricordano ancora i due coordinatori – correttamente e in coerenza con gli impegni presi, non abbiamo sempre manifestato pubblicamente il nostro dissenso, preferendo nella maggioranza dei casi la possibilità di avviare un’interlocuzione costruttiva all’interno della Giunta, ipotesi purtroppo raramente verificata”.