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Siracusa provincia, mancato avvio servizio Asacom nelle scuole, l’associazione “20 novembre 1989” scrive al prefetto

SIRACUSA – “Anno nuovo storia vecchia. Ancora una volta, l’inizio dell’anno scolastico nella provincia di Siracusa è segnato da ritardi nell’attivazione dell’assistenza specialistica per gli alunni disabili“. È il presidente dell’associazione “20 novembre 1989”, Sebastiano Amenta ad accendere i riflettori sul mancato avvio del servizio Asacom in numerosi istituti comprensivi della provincia aretusea, con l’anno scolastico iniziato ufficialmente lo scorso 12 settembre.

Nonostante si tratti di un servizio essenziale, ad oggi numerosi studenti e le loro famiglie si trovano a dover affrontare difficoltà significative a causa della mancanza di supporto adeguato – sottolinea il presidente dell’associazione che ha sedi nel Siracusano e nel Catanese – L’assistenza specialistica è un diritto fondamentale per garantire l’inclusione e il successo scolastico degli alunni con disabilità. Tuttavia, i ritardi nell’assegnazione degli assistenti e nella fornitura dei servizi necessari compromettono gravemente l’esperienza educativa di questi studenti, creando disuguaglianze e ostacoli insormontabili“.

Nel Siracusano – evidenzia – sono pochi i Comuni virtuosi che hanno fatto partire il servizio nei primissimi giorni di scuola, tra l’altro rispettando le ore del Pei (Piano educativo individualizzato), tra cui Siracusa, Augusta, Melilli“.

Gli enti locali sono chiamati a prendere provvedimenti immediati per risolvere questa situazione e garantire che l’assistenza specialistica sia disponibile fin dal primo giorno di scuola – afferma Amenta – È essenziale che vengano messe in atto misure efficaci per prevenire ulteriori ritardi e assicurare che tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro abilità, possano accedere a un’istruzione inclusiva e di qualità, ecco perché la strada maestra ad oggi è il ddl 236 che mira ad internalizzare gli assistenti così da poter avere l’assistenza sin dal primo giorno di scuola“.

Molti Comuni hanno preso la palla al balzo della sentenza del Consiglio di Stato – asserisce – in cui si dice che il piano educativo non è vincolante, quindi gli enti locali possono erogare in base alla loro disponibilità economica, inficiando il percorso didattico degli alunni con disabilità non erogando le ore come da Pei“.

L’associazione supporterà in giudizio chiunque voglia fare valere il diritto del proprio figlio ove sia stato negato“, conclude Amenta rendendo altresì noto di aver inviato una lettera aperta al prefetto di Siracusa, Raffaela Moscarella, per chiederle di “intervenire sui Comuni inadempienti per far partire questo servizio essenziale come da legge 104, articolo 3 comma 13“.

(Foto di copertina: generica)


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