Elezioni regionali 2017

Siracusa, Rizza apre la sua campagna elettorale per l’Ars, assente lo stato maggiore di Forza Italia

SIRACUSA – Un abbraccio dai suoi sostenitori, il suo popolo lo attendeva davanti all’ingresso dell’hotel “Villa Politi”. L’ormai ex sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, ha aperto stamane la sua campagna elettorale nella corsa ad uno dei posti da deputato regionale con la lista di Forza Italia. Assenti però i maggiorenti del partito azzurro. Dopo il provvedimento che ha revocato la misura degli arresti domiciliari, disponendo però il divieto di domicilio a Priolo, Rizza ha deciso di restare a Siracusa.

E così ha commentato: “Sono un uomo che ha il senso dello Stato, l’ho dimostrato nei dieci anni di amministrazione, sono un uomo che ha profondo rispetto delle istituzioni, quando parte di esse possono essere contro i miei intendimenti o desiderata. Alcune tempistiche sono sospette, lasciatemelo dire. La testimonianza che mi date è importante in un momento difficile, starmi vicino vuol dire che avete superato alcuni convincimenti di qualcuno che pensava che questa campagna elettorale potesse essere fatta per la prima volta in contumacia, senza la presenza del candidato. Qualcuno è intimorito, come il senatore Cinque Stelle Giarrusso, che queste elezioni venissero realizzate con la mia presenza in lista”.

Rizza ha quindi indicato le opere realizzate nei dieci anni da sindaco di Priolo, partendo dalla “rivoluzione” come l’ha definita lui stesso, dalla trasformazione di Marina di Priolo, al piano di intervento per le opere pubbliche, alla vicinanza alle famiglie con disagio.

Il suo legale Domenico Mignosa ha spiegato così: “Per più di cinque anni una montagna di carta ha partorito una montagna di carte, con migliaia di intercettazioni. Rizza è stato raffigurato come la peggiore delle persone. Il mio interrogativo è questo: come mai è ancora in libertà? Non c’è la necessità di fare troppa filosofia, se sia responsabile di tanti reati non si comprende perché sia ancora libero. Non uso toni trionfalistici. Lo dico subito, ma bisogna un profondo rispetto tra avvocatura e magistratura, ma bisogna avere rispetto anche nella funzione decisionale. Siamo riusciti insieme al collega ad avere questo grande risultato. Il pm aveva chiesto la carcerazione. Il gip ha dato ragione al sottoscritto, con molto equilibrio ha disposto questo provvedimento che consente a Rizza di esercitare un diritto costituzionalmente garantito che è l’elettorato passivo. Questa ordinanza non aveva motivo d’essere in questo momento, che ha coinvolto in modo particolare tante persone dirigenti e funzionari comunali. È una questione di principio, questioni di questo tipo vanno affrontate con equilibrio. È un momento nel quale in Italia si ragiona più di pancia che di testa”.

Non è mancato un riferimento ai cosiddetti “corvi”. “Ci sono soggetti – ha detto il legale di Rizza – che si muovono in una fogna, ci sono intercettazioni inventate non dalla polizia, ma da altri soggetti che hanno coinvolto e dileggiato la famiglia di Rizza senza avere rispetto per la persona. Andremo per tempo a chiedere ed ottenere giustizia per tutto questo”.

Ad anticipare il suo intervento sono stati Giovanni Parisi, presidente del consiglio comunale, e Giusy Valenti, consigliere di maggioranza. E in platea c’erano tanti che sono vicini a Rizza, come l’ex assessore Beniamino Scarinci, anche consiglieri ed ex assessori di Melilli, da Nuccio Scollo a Nuccio Gigliuto.


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