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Siracusa, sfide e aneddoti del campione Matteo Melluzzo. Serata Rotary in suo onore

SIRACUSA – Il Rotary club Siracusa ha avuto ospite, nei giorni scorsi nella sede invernale del Circolo Unione, Matteo Melluzzo, giovane stella dell’atletica italiana e autentico orgoglio per il capoluogo aretuseo.

Melluzzo, uno dei quattro protagonisti della staffetta 4×100 che ha trionfato agli Europei 2024 di Roma e quarto classificato con i compagni di staffetta alle Olimpiadi di Parigi 24, ha conquistato i presenti con la sua umiltà e la sua determinazione.

L’atleta di 22 anni, attualmente in forza al gruppo sportivo delle Fiamme gialle, ha condiviso il suo percorso con sincerità e passione, descrivendo il lavoro incessante che svolge quotidianamente per raggiungere i suoi obiettivi. Fondamentale, ha raccontato, è stato il supporto del suo allenatore, il prof. Filippo Di Mulo e del suo mental coach Luca Cianci, entrambi siciliani, così come del suo primo allenatore, suo padre Gianni, suo coach fino allo scorso anno, con una passione per la bio-meccanica e l’analisi del movimento.

E, in quest’ottica, Melluzzo ha sottolineato l’importanza della sua famiglia, che non ha mai smesso di sostenerlo, come confermato dalla mamma Nadia, esperta nel cercare l’equilibrio tra le varie esigenze familiari e la presenza di un campione in casa, specialmente ora che si sta affacciando al mondo del professionismo.

Matteo ci ha parlato senza filtri – ha fatto sapere il presidente del Rotary club Siracusa, Davide Cappellani il presidente dei sacrifici che ha dovuto affrontare per abbracciare un percorso fatto di allenamenti rigorosi e programmati nei minimi dettagli, rinunce ripagate, comunque, dalle immense soddisfazioni che lo sport sa regalare“.

Diversi gli aneddoti raccontati dal campione europeo della 4×100: dalla vita nel “caldo” villaggio olimpico durante i Giochi di Parigi, al presidente della Repubblica Mattarella che, contravvenendo al protocollo, ha presenziato due volte alla stessa competizione per vedere correre la staffetta azzurra in finale a Roma; dalle scarpe di ultima generazione che utilizza, ma che a volte tradisce per scarpe meno performanti, ai rapporti con i fan, ai social dai quali fa “switch off” per mantenere la concentrazione; dalla necessità di recuperare l’enorme quantità di energie consumate in gara, alla sua preferenza per la prima frazione e nel consegnare subito il testimone, fino al “dopo carriera agonistica”.

È emerso un Melluzzo “macchina da guerra con un viso angelico”, un’immagine che riassume il contrasto tra la sua tenacia in pista e la sua umiltà fuori dal campo“, hanno commentato i soci del club service presenti alla serata.

Quindi, dal tema della multietnicità dell’atletica italiana quale risorsa, Melluzzo è tornato nel racconto alla sua città, legato com’è a Siracusa, che lo ha visto crescere. Ha espresso il cruccio nel vedere lo storico campo scuola “Pippo Di Natale” nell’attuale dimensione, struttura nella quale invece auspica si possa un giorno ospitare un meeting della Nazionale, non solo per il patrimonio archeologico e ambientale in cui è immerso, ma anche per il privilegio di un clima che agevola gli allenamenti invernali per l’atletica. Per Melluzzo, un gap strutturale da superare, perché gli agonisti possano crescere senza dover abbandonare la propria terra.


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