Siracusa, verso le amministrative, “cambi di casacca” o “mercato” di candidati consiglieri?
SIRACUSA – Si infiamma la corsa a Palazzo Vermexio, con alcuni dei protagonisti politici a lanciare segnali di preoccupazione alludendo a un presunto “mercato” di potenziali candidati consiglieri a Siracusa. Intanto si avvicina la scadenza, giacché le liste dei candidati a sindaco e al consiglio comunale vanno presentate tra venerdì 28 aprile e mercoledì 3 maggio, col termine ultimo fissato a mezzogiorno.
Oggi si apprende di un’interrogazione al presidente della Regione presentata dal deputato regionale Peppe Carta, sindaco di Melilli ed esponente provinciale del partito dei Popolari e autonomisti a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Ferdinando Messina. “Proprio durante i giorni più caldi per la compilazione delle liste – afferma – si stanno registrando deprecabili iniziative mirate a sollecitare alcuni candidati particolarmente bisognosi e poco coerenti a trasmigrare da una lista all’altra e da un partito all’altro”. Non fa riferimenti territoriali, ma la fase di compilazione delle liste per le elezioni amministrative del 28-29 maggio è in corso, oltre che in numerosi comuni minori, in alcuni capoluoghi quali Catania, Ragusa, Trapani e appunto Siracusa.
“Talvolta il cambio di casacca – continua Carta – avviene, addirittura, dopo che il candidato aveva iniziato la propaganda elettorale all’insegna di un simbolo di partito, con tanto di volantini e manifesti, per poi proseguirla, con assoluta indifferenza, proponendosi con nuovi volantini e nuovi manifesti sotto un altro simbolo. La richiesta al presidente Schifani è di avvisare assessori e dirigenti per vigilare che la “conversione” dei candidati non venga compensata con promesse di posti nel sottogoverno o negli staff di collaborazione degli assessori”.
“Candidati accattoni trovasi… – commenta il candidato sindaco Edy Bandiera sul proprio canale social, a margine della notizia – Sono lieto che l’on. Carta si sia associato, con coraggio, al mio grido di allarme su convincimenti di candidati, ad ogni costo (“costo” scritto in maiuscolo, ndr)… A quanto pare, addirittura in una necessaria interrogazione parlamentare rivolta al presidente Schifani, per la quale mi sento di ringraziarlo, dice che ciò avverrebbe nell’area di governo di centrodestra della Regione”.
Era stato proprio l’ex assessore regionale forzista Bandiera, con un post social del 19 aprile (vedi qui di seguito), tra l’ironia e l’accusa, ad accendere i riflettori sul tema.
All’intervento di Bandiera aveva fatto seguito il comunicato stampa di un altro aspirante alla carica di primo cittadino, l’ex sindaco Giancarlo Garozzo. “Leggo con sorpresa e preoccupazione quanto denunciato da Edy Bandiera riguardo alla presunta compravendita, o acquisizione che dir si voglia, di candidati alle prossime elezioni amministrative – ha dichiarato Garozzo – Caro Edy, non mi risultano, ad oggi, pratiche di questo tipo nelle mie liste e nessuno dei miei candidati mi ha segnalato azioni simili. Se tu avessi evidenze certe ed inequivocabili, ti prego di incontrarci e comunicarmele. Sarò io stesso ad accompagnarti in Procura per denunciare questo metodo che offende il senso della politica e manca di rispetto ad un’intera comunità cittadina”.