Elezioni amministrative 2018

Siracusa, verso le amministrative, Granata: “Nuovo ospedale? No grazie. Basta rigenerare”

SIRACUSA – “Le devastazioni e i danni alla salute dei cittadini siracusani, causate dal petrolchimico con la complicità di controlli inesistenti quanto compiacenti delle autorità sanitarie e ambientali, rendono sicuramente auspicabile se non necessario uno straordinario potenziamento dei reparti oncologici di diagnostica e cura oltre che di tutte le azioni di prevenzione e controllo”. Questa la tesi di Fabio Granata, reduce dalla seconda convention a sostegno della sua candidatura a sindaco con il movimento civico “Siracusa oltre 2018”, parlando anche di “rigenerazione” e “modernizzazione” del patrimonio edilizio ospedaliero.

L’ex parlamentare e assessore regionale, nel solco di questa tesi, pone una questione che appare provocatoria ma è piuttosto concreta: “In questi anni il dibattito sul nuovo Ospedale è stato esclusivamente incentrato sulla individuazione delle aree dove far nascere l’edificio, quasi che si trattasse esclusivamente di una scelta logistica: una scelta più edilizia e speculativa che non sanitaria. Noi riteniamo invece che bisogna avere il coraggio di porre una preliminare domanda: ma serve davvero un nuovo enorme edificio sul quale investire decine di milioni di euro con un nuovo imponente consumo del nostro suolo, addirittura arrivando a chiedere la trasformazione delle destinazioni urbanistiche di alcuni terreni agricoli? La risposta è no”.

Granata spiega le ragioni di questa posizione contraria al progetto del nuovo Ospedale di Siracusa: “Non serve nuovo cemento ma coerenza a una visione eco-sostenibile: anziché consumare nuovo suolo, commissioniamo uno studio alla facoltà di Architettura della nostra Città per un grande progetto di rigenerazione urbana del patrimonio edilizio ospedaliero esistente a iniziare da quello dell’attuale Ospedale (Umberto Primo) a quello salubre e ameno dell’Ospedale Rizza, dei locali e degli spazi dell’ex Manicomio, per finire al meraviglioso complesso monumentale ospedaliero delle Cinque piaghe”.

“Siamo certi che con meno della metà delle somme oggi previste per gli attuali progetti e senza consumo alcuno di nuovo suolo si potrebbe determinare una operazione intelligente e innovativa – conclude Granata – A meno che, più che all’Ospedale, gli interessi siano in effetti rivolti ai terreni e alla costruzione di un nuovo casermone. Rigeneriamo la Città e garantiamo il diritto alla salute e alla vita”.


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