Studentesse Usa violentate in Ortigia, lettera aperta delle ‘democratiche’: “Città vuota e buia vi ha inghiottite”
SIRACUSA – Scuote la cittadinanza il caso della violenza sessuale denunciata da due studentesse statunitensi in vacanza studio a Siracusa, che avrebbero subito in Ortigia la notte del 3 luglio. La vicenda vede due giovani del luogo quali principali indiziati, pertanto sottoposti alla misura precautelare in carcere. Una lettera aperta, firmata “Le democratiche di Siracusa“, è stata trasmessa alla Redazione dalla consigliera comunale del Pd aretuseo, Sara Zappulla, che insieme al suo gruppo al Vermexio siede tra i banchi dell’opposizione.
La pubblichiamo integralmente qui di seguito.
“Care ragazze, vi siamo vicine. Care ragazze, sentiamo il vostro dolore come fosse un po’ anche il nostro.
Oggi vi scriviamo, dopo qualche giorno dai fatti, con la mente un po’ più lucida, per chiedere scusa a nome della città e per una promessa.
Succede che, in viaggio, in una città che dovrebbe conoscere l’accoglienza, due giovani turiste americane, con uno stratagemma subiscano una violenza indicibile. Non era mai successo che visitando Siracusa qualcuno ne sia uscito tanto lacerato, tanto visceralmente devastato. La violenza che avete subito ha aperto una grande ferita a Siracusa: ci ha mostrato chiaramente quanto la retorica della sicurezza praticata in questi anni non abbia sortito alcun effetto e la nostra città, vuota e buia, vi ha inghiottite e fatte sentire sole.
Vi siamo vicine e vi abbracciamo. Le città sicure sono tali grazie alle donne che le hanno attraversate, sono costituite dai percorsi di educazione all’affettività e di autoconsapevolezza, sono costruite su una comunità che si allontana dal machismo e da tutte le forme di violenza. Non possiamo cancellare quella notte, non potremo accompagnarvi nel vostro percorso ma vi dedichiamo parte del nostro futuro. Vi dedichiamo il nostro impegno, le nostre lacrime e il nostro coraggio.
Ci impegneremo affinché questa rabbia diventi voglia di riscatto, ci impegneremo per trasformare questa città dalla base. Siracusa sarà una città sicura solo quando avrà un numero congruo di consultori, quando il turismo sarà sostenibile e protetto, quando il territorio sarà controllato e quando i luoghi della formazione saranno nelle condizioni di costruire anticorpi sociali e percorsi positivi. Rafforzeremo nella città buia che avete lasciato una social catena di donne e uomini, di associazioni e Centri antiviolenza, di politica e istituzioni. Tesseremo una rete tanto grande da tenere tutte dentro, componiamo un mosaico di impegno in cui tutte e tutti siano chiamati alle loro responsabilità.
Non sarete dimenticate, le nostre voci saranno le vostre. Prendiamo questo impegno, sentiamo questa responsabilità.
Per voi e per tutte le donne che cercando luce hanno trovato il buio“.